Le campagne elettorali nell’antica Roma
Come si svolgevano le campagne elettorali nelle tante città dell’antica Roma? Quali strategie mettevano a punto i singoli candidati, vista la totale assenza dei partiti, per imporsi all’attenzione dei votanti e conquistarne i favori? Quanto contribuivano alla propaganda elettorale i vicini di casa degli aspiranti alle cariche municipali, i conoscenti e gli amici, le organizzazioni di categoria, le donne?
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Peso | 180 g |
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Dimensioni | 14 x 19 x 1,5 cm |
Pagine | 128 |
Confezione | Brossura |
Anno di pubblicazione | 2007 |
Lingua | |
Lingua originale | |
Traduzione |
Come si svolgevano le campagne elettorali nelle tante città dell’antica Roma? Quali strategie mettevano a punto i singoli candidati, vista la totale assenza dei partiti, per imporsi all’attenzione dei votanti e conquistarne i favori? Quanto contribuivano alla propaganda elettorale i vicini di casa degli aspiranti alle cariche municipali, i conoscenti e gli amici, le organizzazioni di categoria, le donne?
Karl-Wilhelm Weeber fornisce una risposta esauriente a tutte queste domande prendendo in esame i proclami che venivano dipinti a caratteri cubitali sui muri degli edifici sia pubblici sia privati e che, nel caso di Pompei, ci sono giunti a causa della pioggia di cenere che impietrì la città nel 79 d.C. I quasi 200 messaggi elettorali raccolti nel volume, pur nella loro monotonia e povertà di contenuti, non si limitano a delineare un gustoso quadro della quotidianità pompeiana ma costituiscono una lettura avvincente in quanto, per citare le parole dell’autore, “rappresentano una fonte storica e lo specchio della vita politica di una città romana”. Una lettura che Weeber, grazie al tono ironico e alla leggerezza del suo stile, rende ancora più gradevole.
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